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Anni di Guerra a Sturla-Quarto del Sig. Andrea Castello

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Lug 19, 2021

Ciao Pirati dei Ratti!!!

Qualche giorno fa abbiamo avuto l’autorizzazione a pubblicare questa lettera che la signora Elisabetta Castello ha ritrovato nei documenti del defunto padre Andrea Castello, nato nel 1932 e sempre vissuto a Sturla.

L’ho letta con papà e così come per le interviste fatte ai nonni, specialmente al nonno Ettore che ha vissuto la guerra abbiamo deciso di condividere questa lettera con voi.

ANNI DI GUERRA A STURLA-QUARTO di Andrea Castello

Durante l’ultimo conflitto il nostro borgo di Sturla-Quarto non ha subito fatti o avvenimenti cruenti se confrontati con altri successi in città e in delegazioni diverse.

Quello che sentivamo noi, ragazzi dell’epoca, era un qualcosa che trascendeva dalle normali esperienze: un senso astratto di paura sempre presente.

La radio, con la sua propaganda a senso unico, rassicurante e ottimista, non riusciva più a toglierci il disagio.

Entrando nella specifica dei fatti il più grande cruccio era quello di non poter andare alla spiaggia. I motivi di questo impedimento erano due. Il primo era rappresentato dalle mine poste sulla spiaggia stessa per impedire eventuali sbarchi del “nemico” ed il secondo la costruzione di un lungo muro di cemento spesso e alto più di 3 metri che partiva dal punto dove adesso si trova il depuratore e, costeggiando il mare, arrivava fino al ponte sul torrente Sturla.

Grigio, imponente e fastidioso.

Già nel 1941 , quando i bombardamenti aerei erano da venire, i nostri genitori, subodorando quanto doveva accadere, alla sera scendevano in massa, con noi appresso, carichi di materassi, coperte e generi di conforto (che di conforto avevano solo il nome) in locali-cantine posti sotto i palazzi. E la si dormiva per tutta la notte, per poi riprendere i fagotti la mattina seguente e riportarli a casa.

A ragione veduta non era la migliore soluzione. Se per caso fosse caduta una bomba sulla casa saremmo rimasti tutti sepolti. Era il primo anno di guerra e l’inesperienza trionfava.

Durante gli anni che seguirono, fortunatamente, nessuna delle bombe che caddero su Genova, colpì la nostra borgata. Questo fatto positivo dipese senz’altro dalla presenza dell’ospedale Gaslini, con le sue grandi croci rosse disegnate sui tetti, e dall’istituto psichiatrico adibito ad ospedale militare, essi dissuadevano i bombardieri a sganciare il loro carico.

Due episodi accaddero in quegli anni, episodi da spy-story: un pilota inglese, colpito dalla contraerea, dovette buttarsi col paracadute, atterrando nella Villa Gentile (ora campo di atletica). Fu nascosto per molto tempo nella parrocchia di Sturla accolto dal parroco di allora Don Gaggero ed in seguito fatto fuggire.

Lo stesso parroco trattò la resa di un nucleo tedesco che non voleva abbandonare il comando sito in Villa Parodi

Altri paracadutisti alleati, aiutati da due ardimentosi Sturlini, furono trasportati con una barca fino in Corsica in due viaggi consecutivi. L’unico grosso rischio fu quello del ponte ferroviario che fu scavato alla base per collocarvi cariche esplosive. Fortunatamente ciò non avvenne per la precipitosa fuga dei tedeschi pressati da squadre partigiane!

Alla popolazione mancava tutto dagli alimentari ai vestiari ed ai servizi. I nostri padri, per rimediare in parte alla mancanza di mezzi di sostentamento, si lanciavano in pazzesche avventure ferroviarie verso l’interno, portando sale marino da barattare con patate, farina ed altri generi.

Finalmente giunse il 1945 e di lì a poco la città fu libera, La guerra terminò e la vita riprese a svolgersi in modo quasi normale. Ci vollero ancora due o tre anni per assestarsi e poi… è storia attuale

Copiando questa lettera e parlando con papà abbiamo immaginato cosa dovevano aver passato i ragazzi durante la guerra, ricordo il racconto del nonno Ettore di quando un fascista entrò in casa sua con una granata in mano… ma questa è in altra storia!

E voi, conoscete persone che hanno vissuto la seconda guerra mondiale? Se sì, avete voglia di condividere con noi i vostri racconti?

Ciao P.

6 commenti su “Anni di Guerra a Sturla-Quarto del Sig. Andrea Castello”
  1. Ho vissuto la mia infanzia con Andrea Castello, ho condiviso con lui le fughe verso il rifugio al suono dell’allarme, anche se molti erano già lì per la paura. Giungevano anche dottori e infermiere del Gaslini, che ci mostravano libri di medicina per passare quei minuti eterni e per la prima volta, da quelle pagine, ho visto come nasceva un bambino.
    Quanta fame abbiamo sofferto, non c’era niente oltre quel poco che davano con le tessere, facevamo il sale in cucina con l’acqua di mare, aveva un sapore orribile ma quello avevamo. Ci davano un panino al giorno e ricordo mio papà, che era un ragazzo del ’99 e che era stato riformato x gli acciacchi, che si privava di un pezzo del suo, lo abbrustoliva sulla stufa, per la mancanza del gas, e lo apprendeva in un sacchetto in alto. Io e mia sorella però l’avevamo scoperto e un pezzetto per volta, lo finivamo in pochi giorni e lui faceva finta di non accorgersene.
    Ricordo bene la morte negli ultimi giorni di guerra di De Toni e Chiesa, ragazzi poco più grandi di noi che lottavano per una libertà che ci pareva ormai irraggiungibile.
    Quando finalmente arrivarono le navi alleate, coi vestiti migliori andavamo con le barchette sottobordo a prendere cioccolata, sigarette, scatolette e tutto quello che ci lanciavano gli americani e niente, mai più, ci era sembraro cosi buono.
    Maria Monica classe 1929

    1. Le amiche di papà… ormai poche, ma che bello leggerle. Grazie Vilma per aver risposto in testimonianza di tua mamma che e’ una delle memorie di Sturla. Anche papà mi raccontava della cioccolata che gli pareva buonissima!

    2. Grazie signora Maria Monica ,sono Pietro l’amministratore del sito, volevo ringraziarvi per i vostri racconti. Oggi noi giovani diamo tutto per scontato e non ci rendiamo conto di quello che avete passato voi da ragazzi. Un caro abbraccio Pietro.

  2. Andrea Castello era il mio vicino di casa. Una persona splendida sempre disponibile, aveva tante cose da raccontare su Sturla sempre interessanti. Andrea e sua moglie Maria Luisa rimarranno per sempre nel mio cuore.

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